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Via libera alla costruzione del drone NASA Dragonfly che volerà sulla luna di Saturno, Titano

L’amministrazione Trump avrebbe proposto di tagliare circa il 50% della spesa dedicata alla ricerca scientifica della NASA. La decisione finale non è stata presa e molte voci critiche si sono sollevate sia tra i politici democratici ma anche tra i repubblicani e tra gli scienziati. Nel frattempo l’agenzia spaziale sta proseguendo le proprie attività, comprese le missioni che vedremo volare nel prossimo futuro. Tra queste, una delle più importanti è NASA Dragonfly che porterà un drone sulla luna di Saturno, Titano.

Dopo la realizzazione di NASA Ingenuity, che ha volato con successo su Marte per 72 volte, l’idea di sviluppare droni è diventata sempre più concreta anche per altri mondi che abbiano un’atmosfera in grado di sostenere il volo. Tra questi c’è proprio Titano che ha un’atmosfera densa e che permetterà di fare ricerche su una zona più ampia così da raccogliere ancora più dati per “studiare i processi chimici prebiotici e i complessi composti organici che, sulla Terra, sono i mattoni della vita”.

Attualmente il lancio del drone NASA Dragonfly è previsto non prima di luglio 2028 a bordo di un razzo spaziale Falcon Heavy di SpaceX dal Launch Complex 39A presso il Kennedy Space Center. La durata del viaggio sarà di quasi 7 anni prima di raggiungere l’obiettivo. Questa missione non dovrebbe essere intaccata dal taglio all’agenzia spaziale, anche se questo dovesse prendere forma come previsto. Negli scorsi giorni la NASA ha anche annunciato che la Critical Design Review è stata superata.

Superare la Critical Design Review permetterà di progettare, costruire e fare i test necessari affinché il drone NASA Dragonfly. Si tratta quindi di un momento importante per l’esplorazione spaziale futura e, se tutto andrà come previsto, avremo immagini uniche di Titano dopo quelle rilasciate dal lander Huygens realizzato dall’ESA (e che era a bordo della sonda spaziale NASA Cassini).

Grazie a un budget più alto di quello di NASA Ingenuity, NASA Dragonfly sarà più grande, con una maggiore massa e complesso. Il design preliminare vedeva l’utilizzo di sei rotori dotati di doppie eliche mentre, a causa della scarsa illuminazione di Titano, non ci saranno pannelli solari ma piuttosto un RTG (generatore termoelettrico a radioisotopi) per l’alimentazione dei sistemi. Gli strumenti scientifici saranno poi più di una fotocamera a colori ad alta risoluzione e potranno prevedere anche una fotocamera multispettrale in grado di raccogliere una maggiore quantità di dati.


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