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Sony World Photography Awards 2025: finalisti concorso Professional

Dopo gli annunci relativi ai concorsi dedicati ai giovani e agli studenti, la World Photography Organisation ha annunciato i finalisti e la shortlist della competizione Professional 2025 dei Sony World Photography Awards, che rappresenta oggi uno tra i riconoscimenti più prestigiosi nel panorama della fotografia contemporanea. Con oltre 419.000 immagini presentate da fotografi di più di 200 Paesi e territori, la selezione di quest’anno ha messo in evidenza progetti innovativi e di forte impatto visivo, suddivisi in dieci categorie.

La cerimonia di premiazione si svolgerà il 16 aprile 2025 a Londra, dove verranno annunciati i dieci vincitori di categoria e il prestigioso titolo di Photographer of the Year, assegnato all’autore del miglior progetto complessivo. Il vincitore riceverà un premio in denaro di 25.000 dollari, oltre ad attrezzature fotografiche Sony. Tutte le opere finaliste e i progetti selezionati verranno esposti nella storica Somerset House di Londra dal 17 aprile al 5 maggio 2025, offrendo al pubblico la possibilità di immergersi in una vasta gamma di linguaggi fotografici.

Le categorie e i progetti finalisti

I tre progetti finalisti per ogni categoria del concorso Sony World Photography Awards 2025 Professional sono:

 ARCHITETTURA E DESIGN
Twilight in San Ignacio di Andre Tezza (Brasile) esplora la resilienza dell’architettura vernacolare del Belize, osservando le case costruite per resistere al difficile clima tropicale. LIGHT/MASS di Owen Davies (Regno Unito) esplora paesaggi urbani apparentemente “alieni” negli Stati Uniti, concentrandosi su edifici monumentali dalle geometrie atipiche. Tokyo Toilet Project di Ulana Switucha (Canada) documenta un’iniziativa che prevede la costruzione di moderni bagni pubblici progettati da importanti architetti.

 FOTOGRAFIA CREATIVA
​In I Am Here for You, Irina Shkoda (Ucraina) riflette sulle dinamiche dell’ospitalità, sia data che ricevuta, basandosi sulla propria esperienza di rifugiata. In Reclaiming the Truth, Julio Etchart e Holly Birtles (Regno Unito) analizzano da vicino le collezioni di manufatti istituzionali e la curatela attraverso una lente postcolonialeAltrove, Rhiannon Adam (Regno Unito) racconta la storia personale della missione dearMoon a cui avrebbe dovuto partecipare, rispondendo ai modi in cui la sua cancellazione ha sconvolto la sua vita e il suo lavoro.

 DOCUMENTARISTICA
​La serie Memories of Dust di Alex Bex (Francia) esplora il vocabolario visivo del cowboy, per considerare nuovi modi di presentare questo archetipo di mascolinità. La serie The Whisper of Maize di Florence Goupil (Perù) esamina il ruolo centrale del mais nelle tradizioni latinoamericane, non solo come alimento di base, ma anche come mezzo di espressione culturale e religiosa. Toby Binder (Germania) documenta le profonde divisioni che caratterizzano la vita sociale di Belfast, nell’Irlanda del Nord, attraverso le vite dei giovani nati dopo l’accordo del Venerdì Santo. ​

 AMBIENTE
Cristóbal Olivares (Cile) analizza l’impatto dell’inquinamento luminoso sulle squadre astronomiche che osservano il cielo notturno del deserto di Atacama. Il progetto di Maria Portaluppi (Ecuador) si occupa di conservazione a Guayanquil; attraverso teneri ritratti degli animali affidati alle loro cure, mette in luce il lavoro svolto dalla Sacha Rescue Foundation. In Alquimia Textil, Nicolás Garrido Huguet (Perù) collabora con la ricercatrice e stilista María Lucía Muñoz per ritrarre le tecniche tradizionali di tintura tessile praticate dagli artigiani di Pumaqwasin a Chinchero, Cusco, con macchie di luce sulle fotografie che riflettono visivamente e testualmente l’infiltrazione della tintura nei tessuti.

 PAESAGGIO
​In Apocalypse, Lalo de Almeida (Brasile) traccia una mappa della devastazione causata da siccità, deforestazione e incendi in tutto il Brasile nel 2024, l’anno più caldo mai registrato. La serie Fading di Mischa Lluch (Spagna) evoca la solitudine e la disconnessione sotto la superficie della periferia americana contemporanea, creando immagini di un’inquietante immobilità. Seido Kino (Giappone) combina con cura immagini d’archivio con paesaggi giapponesi contemporanei, facendo arretrare la superficie dell’immagine contemporanea per rivelare come le città e i villaggi si siano evoluti con il passare del tempo e i modi in cui le sfide di oggi possono essere collegate al passato.

 PROSPETTIVE
Giovanni Capriotti (Italia) esplora la storia canadese attraverso la lente delle comunità delle Prime Nazioni, lavorando con la guida di anziani e persone che vivono un trauma intergenerazionale. Laura Pannack (Regno Unito) cattura i pericoli e gli ostacoli quotidiani che i bambini affrontano nel loro viaggio di ritorno da scuola nella zona di Cape Flats, governata dalle gang, a Città del Capo. Ashes of the Arabian’s Pearl di Valentin Valette (Francia) osserva i cambiamenti sociali derivanti dalla crescita economica nel Sultanato dell’Oman, considerando i lavoratori manuali e gli imprenditori che fanno progredire l’economia.

 RITRATTO
​Il progetto M’kumba di Gui Christ (Brasile) illustra la resilienza delle comunità afro-brasiliane di fronte all’intolleranza religiosa locale, celebrando i modi in cui esprimono la loro spiritualità e identità religiosa. Raúl Belinchón (Spagna) fotografa i giovani volontari che hanno contribuito a pulire le case, a liberare le strade e a consegnare forniture salvavita durante l’alluvione nella regione di Valencia nell’autunno del 2024. La serie The Second di Tom Franks (Regno Unito) offre uno sguardo sul complesso rapporto tra i possessori di armi da fuoco e le loro armi negli Stati Uniti, utilizzando le loro testimonianze personali per rappresentare questo fenomeno culturale.

 SPORT
Antonio López Díaz (Spagna) racconta la storia di aspiranti ginnaste del Ciad che, grazie alla loro determinazione, hanno ottenuto una borsa di studio e sono riuscite, alla fine, a competere per un posto ai Giochi Olimpici del 2024. Shred the Patriarchy di Chantal Pinzi (Italia) celebra le donne indiane che hanno sovvertito gli stereotipi di genere e infranto le barriere praticando lo skateboard. Michael Dunn (Bolivia) analizza un tipico lunedì di due donne appassionate di golf; ogni settimana lasciano i loro consueti ruoli lavorativi per giocare, indossando gli abiti tradizionali dei chola boliviani.

 NATURA MORTA
Alessandro Gandolfi (Italia) utilizza fotografie di nature morte per illustrare il fragile ecosistema del Mare di Wadden, una zona intertidale del Mare del Nord, mostrando la sua importanza unica nel mantenere l’ecosostenibilità in Europa. K M Asad (Bangladesh) ritrae i murales installati da Sheikh Hasina durante il suo governo, documentando i modi in cui questi simboli del potere politico sono stati cancellati e smantellati dopo il suo esilio nel 2024. L’opera Still Waiting di Peter Franck (Germania) è una suggestione degli spazi liminali tra gli eventi, le soglie “dove il tempo sembra allungarsi”.

 NATURA E ANIMALI SELVATICI
Kevin Shi (Stati Uniti) mette in luce i modi in cui gli orsi polari e gli esseri umani vivono sempre più vicini nella città di Churchill, in Canada. Le immagini pittoriche di Pascal Beaudenon (Francia) mostrano una mandria di buoi muschiati, tracciando i loro comportamenti mentre si raggruppano per affrontare il rigido inverno. Anthropocene Illusion di Zed Nelson (Regno Unito) è un progetto a lungo termine che documenta i modi in cui gli esseri umani mediano il loro rapporto con il mondo naturale, creando esperienze artificiali della natura di fronte a un clima in rapido cambiamento e all’esaurimento della biodiversità.

 JAPAN PROFESSIONAL AWARD
​Il nuovo Japan Professional Award premia un vincitore e una rosa di fotografi giapponesi che hanno partecipato al concorso Professional con scatti degni di nota. Il vincitore inaugurale del Japan Professional Award è Noriko Hayashi per il suo progetto Life at the Crossroads: Midwives in Afghanistan, che documenta l’arduo lavoro e la resilienza delle ostetriche afghane che operano sotto il regime talebano. Oltre a essere esposta alla mostra di Londra e pubblicata nel libro annuale, Noriko Hayashi si aggiudica dell’attrezzatura di digital imaging di Sony e l’opportunità di presentare il suo lavoro alla Sony Imaging Gallery Ginza di Tokyo nel corso dell’anno. I fotografi in shortlist sono Miku Yokoyama (Architettura e design), Seido Kino (Paesaggio), Shinya Masuda (Natura morta) e Shunta Kimura (Ambiente).

Un premio che valorizza la diversità della fotografia mondiale

La presidente della giuria, Monica Allende, ha sottolineato la qualità e l’originalità delle opere selezionate, elogiando la capacità dei fotografi di raccontare storie con profondità e sensibilità. “I progetti finalisti portano alla ribalta questioni cruciali del nostro tempo, offrendo prospettive uniche e coinvolgenti. Il concorso dimostra ancora una volta l’importanza della fotografia come strumento di documentazione e interpretazione della realtà“.

Quest’anno, per la prima volta, è stato introdotto il Japan Professional Award, un nuovo riconoscimento dedicato a fotografi giapponesi che hanno prodotto serie fotografiche di particolare rilievo. L’iniziativa mira a valorizzare il dinamismo della scena fotografica giapponese e a favorire una maggiore visibilità internazionale per gli artisti emergenti.

Con una selezione che spazia dall’architettura al reportage sociale, i Sony World Photography Awards 2025 si confermano un punto di riferimento per il mondo della fotografia, celebrando il talento e la creatività di artisti provenienti da tutto il mondo. La mostra alla Somerset House sarà un’occasione imperdibile per scoprire il meglio della fotografia contemporanea e le nuove tendenze di questo linguaggio visivo in continua evoluzione.


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