Il gigante giapponese dell’imaging Canon consolida la sua posizione al vertice nel panorama mondiale delle fotocamere digitali con obiettivo intercambiabile. Il traguardo è notevole considerando che si tratta di aver mantenuto la prima posizione di mercato per 22 anni consecutivi, dal 2003 al 2024, testimoniando come i suoi modelli mirrorless e DSLR risultino ancora apprezzati dai consumatori in tutto il Mondo (anche se il sondaggio è stato condotto dalla stessa società).
L’approccio di Canon è imperniato su un trinomio vincente: “reattività impareggiabile, ergonomia ottimizzata e resa visiva superlativa” secondo quanto dichiarato dalla società nipponica. Questi valori cardine hanno guidato lo sviluppo dell’intera gamma di fotocamere EOS. Il produttore sottolinea come alcuni componenti chiave siano sviluppati direttamente nei suoi laboratori come i sensori CMOS proprietari, l’architettura dei processori DIGIC e il parco ottiche intercambiabili.
Sempre stando alle dichiarazioni dell’azienda, questo genere di strategia permette di rispondere efficacemente alle aspettative di un pubblico eterogeneo, dai professionisti dell’immagine ai neofiti, garantendo risultati di livello professionale con un’operatività intuitiva. Nel corso degli anni inoltre l’ecosistema si è ampliato raggiungendo numeri importanti con oltre 120 obiettivi con attacchi RF ed EF.
Canon non dimentica gli inizi, quando lanciò la fotocamera EOS 300D nel settembre 2003, commercializzata anche come Digital Rebel o Kiss Digital in base ai mercati di destinazione. Questo modello, con il suo rapporto qualità-prezzo vantaggioso e le dimensioni contenute, ha permesso di iniziare l’espansione del segmento reflex digitale, proiettando Canon verso la vetta del mercato.
Non sono mancate poi le DSLR professionali come EOS-1D e EOS 5D passando poi all’ecosistema EOS R, con il nuovo attacco e l’arrivo delle mirrorless per un’ampia gamma di utenti, nell’ottobre 2018. Il mercato delle fotocamere ha visto periodi migliori in passato ma una risposta potrebbe essere anche data dal ritorno della fascia entry level, accantonata negli ultimi anni per puntare su quella più remunerativa (dalla media alla alta). Un esempio è PowerShot V1 che promette una qualità d’immagine superiore agli smartphone ma senza dover ricorrere a corpi macchina grandi o obiettivi voluminosi, così da poterla portare sempre con sé.
