Solo pochi giorni fa avevamo scritto di come il telescopio spaziale James Webb avesse catturato un’immagine decisamente bella della galassia Sombrero (conosciuta anche come Messier 104 o M104). Ma, grazie alle osservazioni del JWST, è stato possibile anche aggiungere una nuova galassia alla sua “collezione”: si tratta di NGC 2090 che si trova a circa 40 milioni di anni luce dalla Terra nella costellazione di Colomba. Grazie a MIRI (Mid-InfraRed Instrument) e NIRCam (Near-InfraRed Camera) è stato possibile raccogliere nuovi dati rispetto alle immagini catturate in passato dal telescopio spaziale Hubble.
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Con la combinazione della rilevazione del medio infrarosso e nel vicino infrarosso consentono di mostrare nuovi dettagli grazie alla capacità delle emissioni in queste lunghezze d’onda di non essere bloccate dalla polvere (presente in quantità nella zona dei bracci). L’immagine copre 2,24 x 2,13 arcominuti e gli scienziati hanno utilizzato diversi filtri per avere un ventaglio di diverse lunghezze d’onda.
Il telescopio spaziale James Webb mette in evidenza i due bracci di NGC 2090 che si avvolgono a spirale intorno alla zona centrale con la presenza di vortici di gas e polveri che creano un disegno unico. Alla fine degli anni ’90, grazie alle cefeidi, era stato possibile determinare che questa galassia si trovasse a circa 37 milioni di anni luce, ma con calcoli successivi la distanza è stata corretta fino agli attuali 40 milioni di anni luce.
La stessa galassia vista dal telescopio spaziale Hubble
La galassia NGC 2090 viene studiata per via della formazione stellare. Con NIRCam è stato possibile evidenziare la luce emessa dalle stelle (in blu) che si notano verso il centro galattico, i bracci invece sono evidenziabili grazie a MIRI e qui troviamo composti a base di carbonio come gli idrocarburi policiclici aromatici. Tra le lunghezze d’onda catturate troviamo quelle a 1,5 µm (in blu, NIRCam), a 1,87 µm (in ciano, NIRCam), a 3 µm (in verde, NIRCam), a 3,35 µm (in rosso, NIRCam), a 7,7 µm (in rosso, MIRI) e 21 µm (in rosso, MIRI). L’ESA ha anche rilasciato un’immagine di grandi dimensioni con un file da 104,5 MB per cogliere tutti i dettagli catturati dal telescopio spaziale James Webb.