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Un prototipo di una fotocamera Leica M degli anni ’40 è stato venduto all’asta per oltre 2 milioni di euro

Le aste mettono in luce ciò che i collezionisti (o gli speculatori) desiderano o credono possa diventare ancora più attraente per il mercato. Nel mondo della fotografia tra le aste più rinomate ci sono le Leitz Photographica, arrivate alla 45ª edizione, che si è tenuta qualche giorno fa. Come altri casi in passato ci sono stati alcuni lotti che hanno ricevuto offerte da capogiro superando oggetti che erano stati battuti in passato (e che avevano sfiorato il milione di euro). Il re della 45ª Leitz Photographica è stato un prototipo di fotocamera Leica M che ha raggiunto la ragguardevole offerta di 2,04 milioni di euro.

Battuto all’asta un prototipo di Leica M3 per oltre 2 milioni di euro

Secondo quanto riportato dal sito ufficiale la valutazione iniziale del lotto era pari al massimo a 700 mila euro (con un prezzo che comunque partiva da ben 300 mila euro). La “fame” di tutto ciò che è Leica e la particolarità del lotto ha però fatto schizzare il prezzo battuto ben più in alto, come scritto sopra. Questa unità prototipale è stata realizzata tra il 1948 e il 1949 ed è giunta fino a noi in condizioni “A/B”.

In particolare si tratta di un prototipo di Leica M3 (introdotta ufficialmente nel 1954). Questo modello è diventato tra i più grandi successi commerciali della società della serie M e ha introdotto l’attacco M oltre all’oculare con correzione della parallasse. L’offerta di oltre 2 milioni di euro è legata alla rarità di questa unità, uno dei primi prototipi realizzati e a caratteristiche particolari come la mancanza di una numerazione seriale, lavorazione a mano per telaio e piastra e il fatto che il corpo è un po’ più piccolo di quello di una classica M3.

Particolari sono anche le alette per i cinturini oltre a un contascatti esterno, una leva di carica con forma particolare e cornici del mirino e zona del telemetro senza svasature. Inoltre le condizioni che è riuscita a mantenere dopo oltre 50 anni e il fatto che funzioni ancora perfettamente è sicuramente un valore aggiunto per questa Leica M3 non di produzione.

Nel lotto era presente anche un obiettivo non numerato Elmar 3.5/3.5cm con attacco M, anche in questo caso si tratta di un prototipo con costruzione speciale. Non manca poi un prototipo di luxmetro Leica-Meter realizzato in maniera diversa da altri modelli similari.

Con un prezzo di 900 mila euro è stata invece venduta una Leica M2 con verniciatura grigia del 1960. La sua valutazione massima era di 600 mila euro (con un prezzo di partenza di 260 mila euro) ma anche in questo caso l’offerente ha superato quanto stimato. La particolarità di questa unità è la colorazione grigia che è quella dei modelli consegnati al personale dell’aeronautica statunitense in Germania. Le condizioni sono ancora buone anche se c’è della patina lungo i bordi e alcune piccole bolle nella vernice. Secondo quanto riportato, esisterebbero al momento attuale solamente 12 unità di questa tipologia di fotocamera Leica (e questo ovviamente incide sul prezzo che si può richiedere).

Altro lotto interessante di questa 45ª Leitz Photographica è quello che vede una serie di prototipi di fotocamere Leica che spaziano dalla IV alla M (con anni di produzione dal 1936 al 1953). In questo caso il prezzo di partenza era di 150 mila euro con una stima massima di 340 mila euro e un prezzo battuto di 432 mila euro.

Come riportato, negli anni ’30 gli ingegneri che lavoravano in Leitz avevano sviluppato prototipi che avevano funzioni e caratteristiche che sarebbero poi state integrate anni più tardi con l’arrivo di Leica M3. Questi prototipi erano chiamati internamente Leica IV e in nel lotto battuto erano presenti dieci unità differenti che variano da una Leica III con funzioni particolari a un prototipo quasi definitivo della Leica M3. Ogni modello rappresenta un tentativo degli ingegneri di pensare a qualcosa di nuovo e utile per i fotografi del tempo oltre a sviluppare nuove tecnologie e design. Un set che ha sicuramente non solo valore puramente collezionistico ma anche di innovazione della tecnologia fotografica.


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