Aprile è sempre un mese molto ricco un ambito fotografico, vista la concomitanza delle premiazioni di alcuni importanti premi. Ieri abbiamo parlato del vincitore dei Sony World Photography Awards 2025, oggi invece vi mostriamo la foto vincitrice del premio Photo of the Year 2025 dell’importantissimo concorso del World Press Photo. L’annuncio segue quello di qualche settimana fa, in cui erano stati annunciati i vincitori delle singole categorie. Il titolo Photo of the Year viene assegnato tra i fotografi già premiati nell’ambito del concorso.
Si tratta di uno dei premi più ambiti dai fotoreporter e che ogni anno regala uno spaccato degli avvenimenti successi nei 12 mesi precedenti, facendo da collettore delle storie e degli avvenimenti più importanti a livello globale.
World Press Photo è un’organizzazione indipendente e no-profit fondata nei Paesi Bassi nel 1955 che promuove il potere del fotogiornalismo e della fotografia documentaria per approfondire la comprensione, stimolare il dialogo e ispirare all’azione.
La palestinese Samar Abu Elouf si è aggiudicata il Photo of the Year 2025
Samar Abu Elouf, fotografa palestinese con base a Doha, si è aggiudicata il Photo of the Year 2025 grazie a un’immagine realizzata per The New York Times, che ritrae Mahmoud Ajjour, un bambino gravemente ferito mentre fuggiva da un attacco israeliano a Gaza. Evacuata da Gaza nel dicembre 2023, Abu Elouf ora vive nello stesso complesso residenziale di Mahmoud a Doha, dove ha documentato le vicende di alcuni dei pochi palestinesi rimasti mutilati in modo grave e che, come lui, hanno potuto lasciare la Striscia per ricevere cure mediche.
Mahmoud Ajjour subì le ferite più gravi nel marzo 2024, durante la fuga da un bombardamento israeliano a Gaza City. Voltatosi per incoraggiare la famiglia a proseguire, fu coinvolto in un’esplosione che gli amputò un braccio e devastò l’altro. L’intera famiglia fu poi trasferita in Qatar, dove, dopo un intervento chirurgico, Mahmoud sta imparando a usare il telefono, scrivere e aprire porte con i piedi.
Il sogno di Mahmoud è semplice: avere delle protesi e condurre un’esistenza identica a quella di qualsiasi altro bambino. La guerra a Gaza ha colpito i minori con grande durezza: secondo le Nazioni Unite, a dicembre 2024 la Striscia contava il più alto tasso pro capite di bambini amputati al mondo.
Joumana El Zein Khoury, direttrice esecutiva di World Press Photo, ha commentato:
«È uno scatto silenzioso ma dirompente. Racconta la storia di un solo bambino, ma riflette una guerra più vasta, le cui ripercussioni dureranno per generazioni. Sfogliando il nostro archivio, nel settantesimo anno di World Press Photo, mi imbatto in troppe immagini simili a questa. Sono immensamente riconoscente ai fotografi che, a fronte di rischi personali e fardelli emotivi, scelgono di documentare queste vicende, permettendoci di capire, provare empatia e trovare la spinta ad agire. Guardando ai prossimi settant’anni, World Press Photo resterà al fianco di chi rischia tutto per portare alla luce la verità.»
Oltre alla foto vincitrice, le due immagini finaliste sono:
- Night Crossing – John Moore (Stati Uniti, Getty Images)
Alcuni migranti cinesi si riscaldano sotto la pioggia gelida dopo aver attraversato il confine tra Stati Uniti e Messico. Questa immagine, insieme sospesa e intima, restituisce la complessità del fenomeno migratorio lungo il confine, spesso semplificato e politicizzato nel dibattito pubblico statunitense.
- Droughts in the Amazon – Musuk Nolte (Perù/Messico, Panos Pictures e Bertha Foundation)
Un ragazzo porta del cibo a sua madre nel villaggio di Manacapuru. Un tempo raggiungibile in barca, oggi, a causa della siccità, il villaggio è accessibile solo a piedi, percorrendo due chilometri lungo il letto asciutto di un fiume amazzonico. Il netto contrasto tra questi scenari desertici e la più grande foresta pluviale del mondo rende drammaticamente evidente la mancanza d’acqua.
Le storie premiate saranno presentate a milioni di visitatori nell’ambito della mostra itinerante annuale di World Press Photo, che farà tappa in oltre 60 città nel mondo, e raggiungeranno molti altri milioni di persone anche online. Tra le tappe italiane da segnalare è la rinnovata presenza della mostra all’interno della cornice del Festival della Fotografia Etica di Lodi, alla sua sedicesima edizione, che si svolgerà dal 27 settembre al 26 ottobre 2025.