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L’interrotto rapporto tra la natura e l’uomo vince i SWPA 2025

I Sony World Photography Awards sono sempre l’occasione per avere uno sguardo d’insieme sulla fotografia a livello mondiale e anche l’edizione 2025 non ha deluso da questo punto di vista. La carrellata delle foto dei vincitori di categoria, quelli che poi concorrono al titolo di fotografo dell’anno, ci riporta uno spaccato della realtà attuale vista con i diversi occhi dei fotografi che hanno partecipato al concorso.

In questa edizione 2025 SWPA sono tornati a crescere sul fronte delle opere inviare al concorso con un numero che supera le 419.000 fotografie, tra i vari concorsi. Ecco i fotografi premiati:

Ulana Switucha – Design e Architettura
La fotografa canadese di nascita, ma cittadina di Hong Kong di adozione, Ulana Switucha ha vinto la categoria architettura e design grazie a un progetto che esplora l’architettura moderna dei bagni pubblici della municipalità di Shibuya a Tokyo, Giappone. La fotografa ha scelto il bianco e nero per mettere in risalto la composizione minimalista e l’arte presente in ogni edificio, illustrando anche alcune peculiarità—ad esempio, servizi igienici pubblici con vetri che cambiano opacità e sistemi senza contatto. Il suo approccio, che si distacca dal lavoro architettonico tradizionale a Tokyo, mira a evidenziare il contrasto tra forme a prima vista bizzarre e design minimalista.

Zed Wilson – Natura

Il secondo fotografo premiato è Zed Wilson con il suo The Anthropocene Illusion, che analizza la rottura del nostro legame con la natura. Il fotografo illustra come, nella nostra evoluzione, stiamo creando versioni artificiali e curate della natura per mascherare la distruzione ambientale in atto. Il progetto, sviluppato in quattro continenti e 14 paesi, affronta anche esperienze apparentemente “naturali” come i safari in Africa e la trasformazione dei parchi nazionali, sottolineando l’illusione rassicurante di un mondo incontaminato che, in realtà, non esiste più.

Peter Frank – Still Life
Peter Frank, è una vecchia conoscenza del concorso e spesso riesce a conquistare la prima posizione nella categoria in cui partecipa. Proveniente dalla Germania, il fotografo ha presentato la sua serie, intitolata Still Waiting and for Not Working, vincitrice nella categoria Still Life. Pur non essendo un fotografo di formazione, Frank utilizza immagini trovate in archivi di tutto il mondo – in particolare dalla Biblioteca del Congresso – per creare collage in cui le persone vengono eliminate, lasciando solo simboli dell’attesa. Il suo lavoro astratto e libero invita lo spettatore a interpretare le immagini, offrendo ampio spazio all’immaginazione come se si trattasse di un palcoscenico aperto a infinite narrazioni.

Seido Kino – Paesaggio
Il vincitore nella categoria paesaggio, è un documentarista giapponese – Seido Kino, che ha realizzato una serie che unisce immagini scattate nello stesso luogo in epoche diverse. Utilizzando fotografie attuali e scatti risalenti a 60–70 anni fa, il suo progetto mette in luce il cambiamento sociale ed economico del Giappone, ponendo l’accento sia sui progressi sia sulle problematiche emergenti quali sovrappopolazione e invecchiamento. Molto personale, il lavoro trae ispirazione dal rapporto con suo padre, ingegnere e testimone della ricostruzione postbellica, e invita a riflettere sul significato della crescita e della sostenibilità.

Chantal Pinzi – Sport

L’italiana Chantal Pinzi, che da 8 anni vive a Berlino, è stata nominata vincitrice della categoria Sport con il particolare lavoro Shred the Patriarchy. Questo progetto racconta come delle donne in India abbiano adottato lo skateboard come mezzo di ribellione contro le norme patriarcali. Si tratta di una porzione di lavoro di lungo corso : attraverso viaggi che l’hanno portata in paesi come il Marocco e l’Etiopia, il progetto si propone di dare voce a protagoniste con background diversi e di mettere in luce le trasformazioni sociali che permettono ad alcune donne di sfuggire a pratiche come i matrimoni combinati e ottenere indipendenza economica, offrendo così una visione di speranza e realizzazione personale.

Chantal stessa è una skater e ha utilizzato la tavola come mezzo per entrare maggiormente in intimità coi i propri soggetti: questa vicinanza le ha permesso di creare una serie di fotografie dal grande carico emotivo, che traspare tuttora anche parlando con la fotografa.

Toby Binder – Reportage

Toby Binder ha presentato un progetto documentario dedicato ai giovani delle comunità operaie di Belfast, evidenziando come, nonostante le divisioni religiose e di appartenenza, la vita quotidiana di questi giovani sia caratterizzata da problematiche comuni quali la disoccupazione, la criminalità e la droga. Attraverso un approccio empatico, il fotografo è entrato in contatto coi ragazzi e li ha seguiti nella loro vita quotidianità. La scelta del bianco e nero conferisce coerenza a una serie di immagini realizzate in anni differenti, creando una lavoro quasi senza tempo. Guardando le fotografie è difficile dire se siano dei giorni nostri o delle crisi degli anni ’70. In più questo lavoro ha il sottolinea il potere della fotografia di toccare il cuore delle persone e creare un ponte tra realtà apparenti contraddizioni.

Rhiannon Adam – Fotografia Creativa

La fotografa Rhiannon Adam, vincitrice della categoria creativa, ha presentato uno dei progetti più particolari dell’intero concorso, intitolato “Rhi-entry”, un gioco di parole legato anche al concetto di rientro atmosferico, considerato la fase più pericolosa di ogni volo spaziale con equipaggio. Racconta come, durante la pandemia nel 2021, avesse messo in discussione il suo futuro professionale e avesse colto l’opportunità di partecipare a una residenza artistica sulla Luna. Un artista e collezionista giapponese e Yusaku Maezawa aveva infatti annunciato una ricerca globale di otto artisti per unirsi a lui in una missione di una settimana con una navicella Starship di SpaceX, che avrebbe dovuto essere la prima costituita interamente da civili. Adam è stata scelta come unica donna della missione tra più di un milione di candidati. Per tre anni si è immersa nella preparazione alla missione, ma poi nel 2024 la missione è stata cancellata, lasciando i membri dell’equipaggio a fare i conti con la propria ‘vita interrotta’. Il progetto fotografico vuole proprio raccontare il processo rimettere in sesto la propria vita dopo ili fallimento del progetto e del proprio sogno di missione nello spazio.

Gui Christ – Ritratto
Il fotografo brasiliano Gui Christ ha presentato un progetto incentrato sulle tradizioni religiose afro-brasiliane e sulle difficoltà che queste comunità affrontano a causa di un lungo retaggio di pregiudizio e violenza religiosa. Illustra come, per quasi 300 anni, il Brasile abbia accolto una massiccia popolazione di schiavi provenienti dall’Africa, ai quali sono state non solo negate le libertà, ma anche perseguitate le loro tradizioni religiose, spesso bandite fino agli anni ’70. Il progetto nasce dall’esperienza diretta e dall’impegno nel camminare a fianco di queste comunità, documentando rituali, mitologie e trasformazioni culturali che permettono loro di resistere e reinterpretare la violenza storica. Con il supporto di istituzioni internazionali, il fotografo intende proseguire il lavoro e, in futuro, pubblicare un libro, estendendo il tema anche ad altre realtà dell’America Latina e oltre, dove simili forme di discriminazione e resistenza sono ancora presenti.

Laura Pannack – Prospettive
Laura Pannack è stata la vincitrice della categoria Perspectives, una nuova categoria introdotta in questa edizione 2025. La fotografa ha spiegato come il suo lavoro sia il risultato di una sinergia tra psicologia, fotografia e arte. Descrive la sua pratica come una collaborazione con vari professionisti – psicologi, accademici e altri – per creare immagini che raccontino storie multisfaccettate. Il suo progetto si concentra sulla nostalgia e sul viaggio scolastico, partendo da Cape Town, città di grande interesse personale poiché suo padre vi è nato. Durante lo svolgimento del progetto, ha scoperto che molti bambini non potevano percorrere il tragitto da e per la scuola a causa del pericolo rappresentato dalle sparatorie delle bande, anche in aree urbane. Attraverso workshop che comprendevano sessioni di scrittura creativa, disegno e lezioni di fotografia, Laura ha accompagnato ragazzi dai sei ai diciannove anni in un percorso in cui il cammino verso casa si è trasformato in una metafora emotiva e condivisa. L’obiettivo del progetto è far emergere le sfumature di solitudine, gioia, tristezza e amore legate a quei momenti quotidiani, permettendo anche allo spettatore di rivivere il proprio personale percorso scolastico.

Nicolás Garrido Huguet – Ambiente
Nicolás Garrido Huguet , fotografo peruviana, ha presentato il suo progetto intitolato “Alquimia Textil”, che si ispira alla “alchimia tessile” e alle tecniche naturali di tintura usate dalle artigiane delle comunità del Peru. L’artista ha scelto di utilizzare la fotografia analogica, avvalendosi di fotocamere d’epoca in parte danneggiate e con infiltrazioni di luce, per catturare “incidenti felici” e sorprese che ricordano il processo imprevedibile e naturale della tintura artigianale. Il risultato è un’opera che fonde in modo organico la natura, la tradizione e la tecnica fotografica, creando un dialogo visivo in cui le imperfezioni e gli errori diventano parte integrante del racconto poetico e autentico del mestiere artigianale.

Zed Nelson con  L’illusione dell’Antropocene è il fotografo dell’anno dei SWPA 2025

Zed Nelson si è aggiudicato il premio finale e il titolo di Photographer of the Year 2025, grazie al suo corposo lavoro, che in sei anni l’ha portato a girare quattro continenti. La giuria ha voluto premiare da un lato la ricerca fotografica, ma anche il valore estetico del lavoro, composto da una serie di immagini che nella loro diversità compongono un insieme molto coerente e raccontano la rottura del legame dell’umanità con la natura da diversi punti di vista.

Nelson riceve un premio in denaro di 25.000 dollari, una serie di apparecchiature di digital imaging di Sony e l’opportunità di presentare un ulteriore progetto alla mostra dei Sony World Photography Awards 2026.

Open Photographer of the Year 2025 – Olivier Unia

A differenza del concorso dedicato ai professionisti, che giudica un portfolio, il concorso Open celebra la potenza e il dinamismo di una singola fotografia. Ad aggiudicarselo è stato il fotografo e musicista francese Olivier Unia, residente in Marocco dal 2009, che ha scoperto la tradizione della tbourida, una tradizionale esibizione equestre marocchina. Egli si è concentrato sul catturare non solo il momento perfetto, come comunemente tendevano a fare altri fotografi, ma anche tutti quegli istanti di preparazione, attesa, vittoria e sconfitta: tra essi anche una rovinosa caduta, che gli ha permesso di primeggiare tra tutti i fotografi Open.

L’Open Photographer of the Year 2025 riceve un premio in denaro di 5000 dollari e apparecchiature di digital imaging di Sony.


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