All’inizio di luglio è stata scoperta la cometa interstellare 3I/ATLAS (inizialmente conosciuta come A11pI3Z). Si tratta del terzo oggetto interstellare rilevato dopo sono 1I/’Oumuamua e 2I/Borisov destando non poca curiosità tra gli scienziati e i ricercatori. Attualmente non sono previste missioni per intercettare oggetti di questo tipo ma in futuro potrebbero essere previste missioni per osservarli più da vicino.
Durante il suo spostamento all’interno del Sistema Solare, la cometa interstellare 3I/ATLAS è stata osservata da diversi telescopi terrestri e spaziali (come Hubble, James Webb e SPHEREx). Questo genere di oggetti è destinato a transitare una sola volta all’interno del Sistema Solare e sono quindi difficili da osservare a causa dell’alta velocità e del breve tempo a disposizione. Questo limita di molto le capacità degli scienziati di formulare ipotesi, anche se in futuro le cose potrebbero cambiare.
Nelle scorse settimane la cometa interstellare 3I/ATLAS si è avvicinata a Marte (mentre prosegue il suo viaggio verso Giove e oltre). L’ESA ha attivato i suoi orbiter ExoMars e Mars Express per catturare ulteriori informazioni e dati che potranno essere utili per cercare di determinare le caratteristiche di questo oggetto così curioso e unico.
Secondo quanto riportato dall’agenzia spaziale europea tra l’1 ottobre e il 7 ottobre sia ExoMars Trace Gas Orbiter (conosciuto anche come TGO) e la sonda spaziale Mars Express hanno puntato i propri sensori verso la cometa interstellare 3I/ATLAS. In particolare ExoMars è stato l’orbiter di ESA che si è avvicinato di più alla cometa interstellare che ha toccato una distanza minima dal Pianeta Rosso di 30 milioni di chilometri.
Chiaramente sia ExoMars Trace Gas Orbiter che Mars Express non sono sonde spaziali pensate per osservare oggetti di questo tipo, ma sono comunque in grado di catturare dati utili. La prima ha utilizzato la sua fotocamera a colori stereo (conosciuta come CaSSIS) mostrando la cometa interstellare come punto bianco che si muove all’interno del campo visivo. Si può notare quindi il nucleo cometario e il materiale che sta sublimando disperdendosi nello Spazio.
Nick Thomas (che segue le operazioni di CaSSIS) ha dichiarato “questa è stata un’osservazione molto impegnativa per lo strumento. La cometa è da 10 mila a 100 mila volte più debole dei nostri obiettivi abituali”. Rilevare il nucleo è molto complicato vista la sua dimensione, mentre più semplice è catturare la coda e il materiale disperso. CaSSIS ha anche avuto difficoltà a rilevare dati del materiale espulso in quanto questo si confonde facilmente con il rumore di fondo a breve distanza dal nucleo.
Le immagini della cometa interstellare 3I/ATLAS catturate da Mars Express saranno disponibili in futuro in quanto sono ancora in fase di elaborazione per i limiti strumentarli dell’orbiter. Oltre alle fotocamere sono stati impiegati anche degli spettrometri (OMEGA, SPICAM e NOMAD) per cercare di analizzare gli elementi costituenti nucleo e coda dell’oggetto interstellare. Nelle prossime settimane l’ESA dovrebbe rilasciare nuove informazioni e i primi dettagli in vista di nuove osservazioni da parte di JUICE.