Dopo anni dall’ideazione alla costruzione, il grande telescopio terrestre Vera Rubin Observatory sta finalmente arrivando all’operatività per catturare le bellezze dell’Universo. Una delle parti più sorprendenti è la fotocamera da ben 3,2 Gigapixel che consente di avere una grande risoluzione per permettere di cogliere dettagli mai visti prima.
Grazie alla fotocamera Legacy Survey of Space and Time (LSST) è stato possibile catturare immagini di nebulose e galassie distanti, ma si tratta solo dell’inizio del suo lavoro. Il Vera Rubin Observatory si trova al Cerro Pachon nel Cile sfruttando le condizioni atmosferiche e meteorologiche favorevoli che consentono di avere più notti per l’osservazione del cielo grazie alla bassa umidità e alla ridotta copertura nuvolosa.
Tra i primi bersagli ci sono state la nebulosa Trifid e la nebulosa Laguna. Per catturare l’immagine della prima sono state impiegate ben 678 singole esposizioni in un ridotto lasso di tempo. Un’altra immagine catturata è stata quella dell’Ammasso della Vergine, un grande gruppo di galassie che si trova a 60 milioni di anni luce dalla Terra. Grazie alla sua capacità, il Vera Rubin Observatory è stato in grado in dieci ore di osservazione di scoprire oltre 2100 asteroidi precedentemente non rilevati (nessuno pericoloso per la Terra).
Lo specchio principale da 8,4 metri di diametro consente di convogliare la luce verso il grande rilevatore da 3,2 Gigapixel composto da 189 singoli sensori CCD. Nei prossimi mesi gli ingegneri e gli scienziati calibreranno gli strumenti e verso la fine dell’anno inizierà il programma Legacy Survey of Space and Time (LSST) che permetterà di osservare il cielo notturno per il prossimo decennio. Tra gli altri compiti, grazie alla sua alta risoluzione e all’ampio angolo di visione potrà aiutare nella rilevazione degli effetti della materia oscura e dell’energia oscura.
Michael Kratsios (Direttore dell’Ufficio della Scienza e della Tecnologia della Casa Bianca) “l’NSF-DOE Vera C. Rubin Observatory dimostra che gli Stati Uniti rimangono in prima linea nella Scienza di base internazionale e sottolineano i notevoli risultati che otteniamo quando le diverse parti dell’impresa di ricerca nazionale lavorano insieme. L’Osservatorio Rubin è un investimento nel nostro futuro, che oggi costituirà una pietra miliare della conoscenza su cui i nostri figli costruiranno con orgoglio domani”.