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Film su stragi naziste

La Seconda guerra mondiale, non più uno scontro che avviene soltanto tra eserciti, come quelli avvenuti nel passato, ma una lotta armata che vede un coinvolgimento senza precedenti delle popolazioni civili e dei nuovi mezzi di distruzione bellici forniti dal progresso della tecnica e della scienza.

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Un accenno alle stragi naziste

Si può individuare in “genocidio” la parola chiave del periodo nazista. Il termine che deriva dal greco “genos” (stirpe), sta ad indicare lo sterminio deliberato di tutto un popolo senza distinzione di sesso, età, pensiero religioso o politico, in sintesi la repressione di minoranze etniche. Basti pensare al trattamento inumano riservato ai popoli slavi, considerati razzialmente inferiore e destinati alla semi-schiavitù, o all’orribile persecuzione degli ebrei, e alla loro deportazione nei di prigionia detti lager (Auschwiz, , ecc..) dove vennero, sfruttati fino alla consunzione fisica, usati per esperimenti medici e, se non in grado di lavorare, eliminati in massa nelle camere a gas.

Per ciò che concerne l’Italia, tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, si contano oltre 400 stragi, da quella più cruenta di “Marzabotto“, al “massacro di Sant’Anna di Stazzema” (12 agosto 1944) dove viene annientato l’intero borgo.

A riguardo di tali stragi, viene presto redatto un Atlante, una sorta di censimento delle stragi dei civili e dei partigiani disarmati commesse in Italia dal 1943 al 1945 dall’esercito tedesco e dai reparti della Repubblica sociale di Salò, dal titolo “Zone di guerra, geografie di sangue, a cura di Gianluca Fulvetti e Paolo Pezzino.

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La brutalità nazista raccontata al cinema e in televisione

Molti i registi che negli anni hanno messo in scena un tema forte e toccante come quello del nazismo ciò per ricordare, e soprattutto per non dimenticare, quegli eventi avvenuti durante gli anni Trenta e Quaranta che hanno cambiato la storia.

Per citarne alcuni:

  • La vita è bella”: film diretto e anche interpretato dal grandissimo Roberto Benigni nel 1997. Un capolavoro del cinema italiano vincitore di ben tre oscar miglio film miglior sceneggiatura e miglior attore protagonista. E’ la storia di in famiglia ebrea che deve sopravvivere agli orrori e alla persecuzione del nazismo. Benigni interpreta magnificamente il personaggio di un padre che cerca ironicamente di non far pesare i brutti momenti al figlio, cercando di non perdere mai il sorriso. Un film tragicomico di grande impatto.
  • ​”Schindler’s List”, film del 1993, diretto dal famosissimo Steven Spielberg. Il film tratta della vicenda dell’imprenditore tedesco Schindler (Neeson) il quale, stilando un lista di un grande numero di ebrei rinchiusi ad Aushwitz per farli lavorare nella sua fabbrica che produce pentole, si trova difronte alla reale crudeltà del nazismo e alla sua inumana violenza. Ciò lo porterà infatti a cambiare idea e a salvare molti ebrei da una morte certa. Spielberg riproduce in ogni dettaglio gli orrori di quell’epoca, grazie anche alla collaborazione di John Williams per le musiche.
  • Il pianista”, film del 2002 diretto dal regista Roman Polański. Tratto dal romanzo di Władysław Szpilman. Un brillante pianista polacco, di religione ebraica, che viene confinato nel ghetto di Varsavia dove sperimenta sulla propria pelle la sofferenza e l’umiliazione, ma che in un secondo momento sfuggirà alla deportazione, nascondendosi fra le rovine della città, mentre un ufficiale tedesco lo aiuterà a sopravvivere.
  • Il bambino con il pigiama a righe”, film diretto da Mark Herman, uscito nel 2008. E’ la storia del nazismo visto e vissuto da un bambino il qualche, diversamente dall’adulto, vede la diversità tende la mano senza mai tirarsi indietro.
  • L’uomo che verrà” film uscito nel 2009 e diretto da Giorgio Diritti. La protsgonista è la piccola Martina, unica figlia di una povera famiglia di contadini, ha 8 anni e vive alle pendici di Monte Sole. Anni prima ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. Ma, nel dicembre ’43, la mamma rimane nuovamente incinta. I mesi passano, il bambino cresce nella pancia della madre e Martina vive nell’attesa del bimbo che nascerà mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il piccolo viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti, che passerà alla storia come la strage di Marzabotto.
  • La scelta di Sophie” film del 1982, diretto da Alan J. Pakula.
  • Arrivederci ragazzi” film per la regia di Louis Malle, uscito nel 1987.
  • “Storia di una ladra di libri” film del 2013, per la regia di Brian Percival.

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Fonte: https://www.lettera43.it/it/comefare/cinema/29/feed/?format=rss

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