in

Tutto su Totò

Quando si parla dei grandi nomi della storia del cinema italiano (e non solo) è impossibile non fare riferimento a Totò: le sue innumerevoli gag hanno fatto ridere intere generazioni di italiani e tutt’oggi, a cinquant’anni dalla sua scomparsa, le sue performance sono ancora molto apprezzate; nonostante la critica ne abbia capito la grandezza solo dopo la scomparsa, il comico napoletano è riuscito nell’arco della sua lunga e ricca carriera a farsi amare dal pubblico: alla scoperta di tutto su Totò!

Gli esordi di Totò, il principe della risata

L’attore il 15 febbraio del 1898: essendo figlio illegittimo del principe Giuseppe De Curtis, alla nascita venne registrato con il cognome della madre Anna Clemente; solo negli anni ’20 il padre biologico lo riconobbe e solo dal ’46 Totò ebbe la possibilità di fregiarsi del suo cognome e del titolo nobiliare (che si aggiunse a quelli del marchese Francesco Maria Gagliardi Focas di Tertiveri che lo adottò nel 1933). La forma particolare del suo viso (in particolare naso e mento) sono dovute ad un incidente capitatogli al collegio Cimino che frequentò dopo aver terminato le scuole elementari. L’amore per lo spettacolo sboccia in tenera età, visto che già a 15 anni il giovane Totò si esibisce come Clement.

Dopo una parentesi dedicata al servizio militare, la passione per il palco torna a farsi sentire: dopo alcune esperienze con una compagnia teatrale Totò fece il suo debutto nel genere teatrale del varietà, trovando l’appoggio dell’impresario Giuseppe Jovinelli. Dopo la gavetta arriva il successo: il pubblico ormai lo adora e nel corso degli anni si afferma come uno dei più importanti protagonisti dell’avanspettacolo. Verso la fine degli anni ’30 ci sono i primi tentativi nel mondo del cinema, ma il riscontro non è lo stesso ottenuto al teatro, dove Totò torno dopo un infortunio all’occhio, lanciandosi nel genere rivista.

Dopo il teatro arriva il grande successo al cinema

Nella seconda metà degli anni ’40 scoppia quella che può tranquillamente essere definita come la Totò-mania: il comico lavora praticamente senza sosta alternandosi tra cinema e teatro. Negli anni ’50 e ’60, nonostante vari problemi di salute, l’attore continua ad esibirsi, facendo qualche comparsa anche in televisione. I numeri a volte sono freddi, ma possono spiegare bene la grandezza dell’artista: per quanto riguarda il teatro, tra il 1928 e il 1957 Totò portò in scena 40 spettacoli e 12 grandi riviste, mentre per quanto riguarda il cinema, tra il 1937 e il 1967, ! Non bisogna poi dimenticare le 9 puntate del telefilm Tutto Totò, i vari sketch pubblicitari, le poesie e le canzoni.

Un discorso a parte andrebbe fatto sulla vita sentimentale dell’attore: pare che Totò avesse un buon successo con le donne, ma dopo tante avventure tra il 1929 e il 1930 ci fu l’importante e “movimentata” storia con Liliana Castagnola (che si suicidò il 3 marzo del 1930), seguita dalle relazioni con Diana Rogliani (da cui Totò ebbe anche una figlia, chiamata Liliana) e con Franca Faldini, che restò con l’attore fino alla sua scomparsa. : e l’amore che la gente provava per lui venne confermato dalla grande partecipazione ai suoi tre funerali (il primo a Roma, e il terzo, con una bara ormai vuota, nel Rione Sanità, il suo quartiere).


Fonte: https://www.lettera43.it/it/comefare/cinema/29/feed/?format=rss

Davide Monteleone: si profila una generazione di fotografi pensanti

Cosa vuol dire Occidentali’s Karma