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    Leica M-A no.5000000 ‘Papa Francesco’: un modello unico all’asta, il ricavato andrà in beneficenza

    La Leitz Photographica Auction è l’occasione giusta (per chi ha un po’, a volte molti, soldi da spendere) per acquistare gioielli della tecnica che hanno segnato il progresso tecnologico nel campo della fotografia. In passato abbiamo assistito a offerte che hanno raggiunto cifre da capogiro come nel caso della Leica M degli anni ’40 battuta per oltre 2 milioni di euro ma anche una 250 GG Reporter per oltre 900 mila euro o una MP nera per 1,2 milioni di euro. Il 22 novembre si terrà all’Hotel Imperial di Vienna una nuova edizione dove sarà presente anche la Leica M-A no.5000000 ‘Papa Francesco’.

    Questo modello unico è stato donato dalla società a Papa Francesco e presenta diverse particolarità che potrebbero interessare i collezionisti. Come spiegato dalla società tedesca la fotocamera Leica MA è accompagnata dall’ottica altrettanto leggendaria Noctilux-M 50mm f/1.2. Per impreziosire ulteriormente l’accoppiata, la fotocamera e l’obiettivo hanno l’esclusivo numero di serie 5000000. Questa scelta è fatta per “simboleggiare un’altra pietra miliare nella storia di Leica”.

    Come ci si poteva aspettare, la Leica M-A no.5000000 ‘Papa Francesco’ è rifinita in una colorazione chiara, argento cromo, e presenta una copertura in pelle, la piastra inferiore, lo sportello posteriore e alcuni comandi verniciati di bianco. Sulla copertura del flash sono incise le Chiavi del Cielo (o le Chiavi di San Pietro) e lì vicino troviamo anche la data di consegna in numeri romani (AD MMXXIV). Nella zona posteriore della piastra superiore è incisa la frase di Papa Francesco “Miserando atque eligendo”.

    Per impreziosirla ulteriormente la Leica M-A no.5000000 ‘Papa Francesco’ presenta le incisioni verniciate di bianco, oro o nera così da risultare più visibili e completando un design decisamente sobrio ed elegante al tempo stesso. Anche l’obiettivo Noctilux ha una rifinitura chiara con incisioni riempite con vernice bianca e oro. Il copri obiettivo ha inciso lo stemma dello Stato Vaticano.
    Questa fotocamera viene consegnata con la sua scatola originale, un altro lavoro d’artigianato unico che riprende lo stile utilizzato anche per gli altri componenti. Come spiegato da Leitz Photographica Auction, “il Papa ha scelto di mettere all’asta questo eccezionale set Leica devolvendo l’intero ricavato a sostegno dei bisognosi”. Questo comporterà anche che non ci saranno premi o commissioni aggiuntive sul prezzo di aggiudicazione. Il prezzo di partenza per la Leica M-A no.5000000 ‘Papa Francesco’ è pari a 30 mila euro, ma si stima che potrebbe essere battuta anche a 70 mila euro. LEGGI TUTTO

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    Nuova immagine della cometa interstellare 3I/ATLAS, si pensa a nuove strategie per osservarla da vicino

    Negli scorsi giorni avevamo scritto di come il telescopio spaziale James Webb e il telescopio spaziale NASA SPHEREx abbiano osservato la cometa interstellare 3I/ATLAS unendosi così a quanto fatto da Hubble e dal telescopio Gemini North. Questi dati hanno permesso di iniziare a comprendere meglio questo oggetto spaziale compresa la caratterizzazione del corpo e della coda. Negli scorsi giorni anche il telescopio Gemini South ha catturato una nuova immagine della cometa interstellare 3I/ATLAS mentre si pensa a quali sonde spaziali potrebbero essere impiegate per raccogliere ulteriori dati.

    Iniziando con l’immagine del telescopio Gemini South, ora la cometa interstellare appare avere una coda più evidente e luminosa a causa dell’avvicinamento al Sole oltre al rilascio di gas e polveri dalla zona del nucleo ghiacciato. Sfruttando lo strumento Gemini Multi-Object Spectrograph (GMOS) sarà possibile poi avere anche i dati dello spettro e quindi della composizione chimica dell’oggetto interstellare. L’immagine mostrata è stata realizzata utilizzando i filtri a 350 nm, 475 nm, 630 nm e 780 nm, tutti nel visibile.
    Le sonde spaziali che potrebbero osservare la cometa 3I/ATLAS
    Alcuni ricercatori starebbero però pensando di utilizzare altri mezzi per la raccolta dei dati. Nell’articolo con titolo 3I/ATLAS (C/2025 N1): Direct Spacecraft Exploration of a Possible Relic of Planetary Formation at “Cosmic Noon” si pensa a impiegare sonde spaziali già nello Spazio per esaminare la cometa. In particolare la sonda spaziale NASA Psyche nelle scorse ore si trovava a soli 0,302 UA (nel suo viaggio verso l’asteroide 16 Psyche) e potrebbe essere stata impiegata per raccogliere ulteriori dati. Anche un insieme di orbiter marziani potrà osservare la cometa 3I/ATLAS il 3 ottobre 2025 mentre la sonda spaziale ESA JUICE (che ha destinazione Giove) si troverà in una posizione favorevole il 4 novembre 2025. Ma ci sono altre missioni che potrebbero interessarsi a questo oggetto.

    Per esempio la sonda spaziale NASA Europa Clipper (con obiettivo Europa) ma anche le altre sonde spaziali ESA Hera e NASA Lucy potrebbero attraversare la coda della cometa interstellare 3I/ATLAS nel periodo successivo al perielio. Questo potrebbe portare ad analisi approfondite della composizione della coda.
    In ultimo le sonde spaziali SOHO, Solar Orbiter e Parker Solar Probe (tutte e tre destinate a osservare il Sole) dovrebbero poter osservare il passaggio della cometa interstellare così da poterla osservare con diversi strumenti in questo periodo. Essendo un oggetto spaziale non periodico e che vedremo solo una volta nella storia dell’umanità prima della sua uscita dal Sistema Solare, ogni occasione per raccogliere dati dovrà essere valutata attentamente. In futuro le agenzie spaziali potrebbero costruire sonde spaziali per analizzare da vicino oggetti interstellari, ma bisognerà attendere ancora qualche anno prima di vederne l’effettiva operatività. LEGGI TUTTO

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    Daniele Barraco: ho sempre voluto entrare in mondi diversi, essere un outsider

    Daniele Barraco, come è avvenuto il passaggio dalla musica alla fotografia? Ho sempre fatto musica evocando mentalmente delle immagini. Ero in sala prove e cercavo di creare una sequenza visiva di una colonna sonora. Succedeva sia quando suonavo, sia quando ascoltavo musica. Avevo delle immagini statiche costruite in testa, dei frame che non si muovevano, […] LEGGI TUTTO

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    James Balog: in “Chasing Ice” ho voluto trasformare la conoscenza in percezione

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