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    Leica M EV1: il futuro della fotografia M senza telemetro ma con il mirino elettronico

    Il produttore tedesco di fotocamere, un marchio storico apprezzato in tutto il Mondo dagli appassionati e dai fotografi, è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua gloriosa storia. Nelle scorse ore è stata annunciata la nuova Leica M EV1. Si tratta di una fotocamera mirrorless che introduce un segmento inedito nel leggendario sistema M. Per la prima volta, una fotocamera M integra un mirino elettronico (EVF) lasciandosi alle spalle il telemetro.
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    Una novità importante per Leica che però non rinuncia alle altre caratteristiche che hanno reso il marchio quello che è oggi. Si combinano quindi innovazione tecnologica, design iconico e qualità artigianale “Made in Germany” oltre a prestazioni senza compromessi. Se si ripercorre la storia di Leica, dal 1925 quando portò alla diffusione del formato 35 mm per poi ispirare la serie M (nei primi anni ’50). Ora arriva un’ulteriore novità.

    Con la nuova fotocamera Leica M EV1, l’azienda risponde a una richiesta di lunga data dei suoi utenti, ampliando le possibilità creative e semplificando l’accesso al sistema M per nuovi fotografi che non sono abituati al telemetro (ormai sostanzialmente presente o su vecchi modelli o sulle soluzioni di Leica). Come scritto, il nuovo modello utilizza un mirino elettronico da 5,76 megapixel, che dovrebbe offrire un’esperienza visiva di alta qualità consentendo di non rimpiangere troppo i sistemi ottici.

    Con l’EVF si può pre-visualizzare l’immagine esattamente come apparirà nello scatto, con un’anteprima in tempo reale di esposizione, lunghezza focale e diaframma. Non manca la compensazione diottrica integrata (da -4 a +2) e il sensore oculare, che passa automaticamente tra mirino e display touch.

    In questo modello vengono anche introdotti gli assistenti di messa a fuoco avanzati, come il focus peaking, che evidenzia il piano di messa a fuoco con contorni colorati, e lo zoom digitale (1,3x o 1,8x), attivabile tramite una leva laterale. Con queste soluzioni è più semplice la messa a fuoco manuale, specialmente con obiettivi con poca profondità di campo o in condizioni di luce difficili.
    Il design esteriore rimane fedele alla tradizione M. Così troviamo linee pulite, rivestimento in pelle a losanghe e materiali di alta qualità. Ovviamente si può notare l’assenza del telemetro che caratterizzava uno degli angoli, ma il resto del corpo macchina permetterà un passaggio senza troppi “traumi” agli utenti Leica di lunga data. Guardando alle caratteristiche tecniche, la nuova Leica M EV1 si basa sulla piattaforma della Leica M11, con un sensore full-frame CMOS BSI con pixel da 3,76 µm (fino a 60 megapixel) che garantisce una un’ottima gamma dinamica, dettagli impeccabili e un eccellente controllo del rumore. Il processore Maestro III assicura elaborazioni rapide e non manca la memoria interna da 64 GB (la memoria tampone è da 3 GB) affiancata dal supporto per schede SD e dalla connettività Bluetooth e Wi-Fi (compatibile con l’app Leica FOTOS).

    Il peso con batteria è pari a 495 grammi. Posteriormente lo schermo LCD è da 2,95″ (Active Matrix TFT) protetto da Gorilla Glass. Con l’otturatore meccanico si può passare da 60 minuti a 1/4000″ mentre con quello elettronico si passa da 60″ a 1/16000″. La sensibilità varia da ISO 64 (nativa) fino a ISO 50000.
    Come altri modelli recenti, anche in questo caso troviamo il supporto alla tecnologia Content Credentials, che certifica l’autenticità delle immagini, proteggendole da manipolazioni non autorizzate. In Italia la nuova fotocamera mirrorless Leica M EV1 è disponibile dal 23 ottobre al prezzo di 7950 euro. Il produttore mette anche a disposizione, opzionalmente, un’impugnatura in pelle, al prezzo di 395 euro. LEGGI TUTTO

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    Panasonic Lumix S9: disponibile in quattro nuove colorazioni, compresa la Titanium Gold Limited Edition

    Presentata nella prima metà del 2024, la fotocamera mirrorless full-frame Panasonic Lumix S9 rappresenta un modo per la società nipponica di ampliare la propria utenza (in particolare i creatori di contenuti) con una soluzione compatta ma che non rinuncia a un sensore di buone dimensioni (simile, per certi aspetti, a quanto visto con Sony A7C).

    Ora la società nipponica ha annunciato l’arrivo, anche in Europa, di quattro nuove colorazioni per la Panasonic Lumix S9. Nessuna novità dal punto di vista tecnico ma un look nuovo che può variare dal più vivace dell’Ocean Turquoise fino al più raffinato ed elegante della versione Titanium Gold Limited Edition. Questo è quello che c’è da sapere.
    La società nipponica ha annunciato le colorazioni Jet Black, Smokey White e Ocean Turquoise (disponibili non in edizione limitata e con un bundle più ridotto) mentre sarà disponibile in un’edizione limitata a 200 esemplari in esclusiva sull’eshop Panasonic il modello Titanium Gold Limited Edition. Secondo quanto riportato i prezzi sono pari a 1699 euro (solo corpo) o 1999 euro (in kit con l’obiettivo S-R1840) per le prime tre mentre l’edizione limitata è in vendita a 1399,99 euro.

    La nuova Panasonic Lumix S9 Titanium Gold Limited Edition include nella confezione una tracolla per fotocamera in corda in colorazione titanio e pelle, adesivi Lumix in edizione limitata e un messaggio di ringraziamento da parte del designer. La colorazione è frutto di un processo di verniciatura a tre strati. La base è un nero pianoforte, si passa poi a uno strato a specchio e infine a una verniciatura trasparente.

    Ricordiamo che la mirrorless Panasonic Lumix S9 utilizza un sensore full-frame da 24,2 MPixel oltre a un processore di ultima generazione per l’elaborazione delle immagini. Grazie al suo corpo compatto, il peso si assesta a 403 grammi così da renderla trasportabile semplicemente (le dimensioni sono pari a 126 x 73,9 x 46,7 mm).
    Non manca il riconoscimento dei soggetti in tempo reale attraverso l’autofocus con PDAF (Phase Detection Auto-Focus, Autofocus a Rilevamento di Fase) che ne consente anche il trattamento preciso. C’è poi la tecnologia di stabilizzazione dell’immagine Dual I.S.2 a 5 assi. L’attacco per gli obiettivi è L-Mount. Il display posteriore è un 3″ LCD TFT orientabile con controllo touch. LEGGI TUTTO

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    Annunciati i vincitori del Leica Oskar Barnack Award 2025: sono Alejandro Cegarra e Serghei Duve

    Durante l’evento Celebration of Photography tenutosi a Wetzlar, nome associato alla tradizione fotografica Leica, sono stati svelati i due talenti che hanno conquistato l’edizione 2025 del Leica Oskar Barnack Award (LOBA). La giuria ha incoronato Alejandro Cegarra come vincitore del premio principale per la serie dal titolo The Two Walls, mentre Serghei Duve si è aggiudicato la categoria Newcomer con Bright Memory.
    Questa 45ª edizione celebra non solo l’eccellenza tecnica, ma soprattutto l’impatto sociale della fotografia, in un Mondo sempre più interconnesso e diviso. La giuria del Leica Oskar Barnack Award quest’anno ha deciso di premiare i due fotografi sulla base di una grande accuratezza e comprensione dell’impatto sociale della fotografia.

    ® Alejandro Cegarra (The Two Walls)
    Alejandro Cegarra, fotografo venezuelano di nascita ma messicano d’adozione, ha conquistato il premio principale con un lavoro che segna un ritorno trionfale. Già vincitore della categoria Newcomer nel 2014, Cegarra è ora il primo nella storia del Leica Oskar Barnack Award a passare dalla sezione emergenti a quella principale. La sua suggestiva serie The Two Walls è un lavoro che fa luce sui temi della divisione, della migrazione e della dignità umana con un potente linguaggio visivo.
    Per il suo progetto a lungo termine, il fotografo ha viaggiato nella regione di confine tra Stati Uniti e Messico. I suoi scatti in bianco e nero catalizzano l’attenzione verso i migranti e richiedenti asilo, mettendo in luce la drammatica situazione di quei luoghi. In un’intervista, Cegarra ha dichiarato “ho lavorato a questa serie dal 2018 fino allo scorso gennaio, sempre tra le frontiere. Volevo concentrarmi sull’umanità, sulle emozioni umane universali. In totale ho scattato più di 35 mila foto, selezionandone 20 per la serie LOBA”.
    Karin Rehn-Kaufmann (Art Director e Rappresentante Generale di Leica Galleries International) ha dichiarato, parlando del lavoro del fotografo, che “Cegarra trasforma il dolore in poesia visiva, ricordandoci che dietro ogni muro c’è una storia umana degna di essere raccontata”.

    ® Serghei Duve (Bright Memory)
    Nella categoria Newcomer (dedicata ai fotografi emergenti) ha invece brillato Serghei Duve per la serie Bright Memory. In questa serie, il fotografo originario della Moldavia descrive gli stretti legami della sua famiglia con la vecchia patria, la Transnistria, una regione ai confini tra Moldavia e Ucraina, non riconosciuta a livello internazionale. Nelle sue immagini si legge il tentativo di visualizzare quel sentimento che può essere descritto con l’espressione russa “ricordo luminoso” della vita quotidiana caratterizzata da nostalgia e separazione.
    Duve ha dichiarato “nel mio lavoro cerco di raccontare la mia storia personale, ma anche di aprire al globale per attirare l’attenzione su questioni più ampie. Ho dato un titolo alla mia opera solo dopo la morte di mio nonno nel marzo 2023 e un parente mi ha espresso le sue condoglianze proprio con questa espressione russa -Swetlaja Pamiat-. Anche se in russo si tratta praticamente di una frase fatta, queste parole mi hanno toccato e le ho trovate semplicemente appropriate”. Le fotografie di Duve ricordano il peso delle frontiere invisibili, quelle del cuore e della memoria, in un contesto di instabilità regionale che riecheggia conflitti più ampi.
    Quest’anno, il vincitore assoluto del Leica Oskar Barnack Award riceverà un premio di 40 mila euro e un’attrezzatura fotografica Leica del valore di 10 mila euro. Il vincitore della categoria LOBA Newcomer si aggiudicherà 10 mila euro e una Leica Q3. Ci sarà poi l’opportunità di esporre le loro opere nelle Leica Galleries di tutto il Mondo. Come riportato dal Leica, le due serie che sono state poi quelle vincitrici sono state selezionate tra oltre 300 candidature. LEGGI TUTTO

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    Daniele Barraco: ho sempre voluto entrare in mondi diversi, essere un outsider

    Daniele Barraco, come è avvenuto il passaggio dalla musica alla fotografia? Ho sempre fatto musica evocando mentalmente delle immagini. Ero in sala prove e cercavo di creare una sequenza visiva di una colonna sonora. Succedeva sia quando suonavo, sia quando ascoltavo musica. Avevo delle immagini statiche costruite in testa, dei frame che non si muovevano, […] LEGGI TUTTO

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    James Balog: in “Chasing Ice” ho voluto trasformare la conoscenza in percezione

    James Balog, quando ho visto il documentario Chasing Ice ho pensato che fosse la conferma che la fotografia non deve essere bella, estetica, ma che deve servire a qualcosa. Per quel lavoro, hai posizionato decine di macchine fotografiche nei ghiacciai per documentare gli effetti del cambiamento climatico. Sono nati dei timelapse fondamentali per vedere gli […] LEGGI TUTTO

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    Jerome Sessini: il fotogiornalismo è una forma di vita

    Jerome Sessini, come spiegheresti il fotogiornalismo ad un ventenne? Il fotogiornalismo non è un mestiere, è una forma di vita. Ci vuole molta generosità, molta curiosità per gli altri. Se non c’è questo, se hai solo voglia di fare carriera, non funziona. È un lavoro di condivisione continua. Quindi, fai quello che ti senti, non […] LEGGI TUTTO