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La costruzione del drone della missione NASA Dragonfly, che volerà su Titano, prosegue

A luglio 2028 dovrebbe essere lanciato con un razzo spaziale SpaceX Falcon Heavy il drone della missione NASA Dragonfly che sarà diretto verso Titano, la luna di Saturno. Si tratterà della seconda missione che tenterà di utilizzare un drone per volare su un mondo diverso dalla Terra, come già accaduto per NASA Ingenuity su Marte durante Mars 2020 (aprendo la strada a soluzioni più complesse).

La possibilità di spostarsi librandosi in aria permette di coprire distanze elevate e avere punti di vista inusuali rispetto a rover e lander. Questo consente di catturare moltissimi dati e altre informazioni in missioni esplorative scientifiche (anche in accoppiata con equipaggi umani). NASA Dragonfly aveva ricevuto l’approvazione per la costruzione ad aprile di quest’anno e ora ci sono ulteriori novità.

Secondo quanto riportato dall’agenzia spaziale, il drone progettato dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) è in fase attiva di costruzione mentre il software è in fase di sviluppo. Mano a mano che il sistema viene realizzato vengono anche eseguiti i test di conformità per proseguire poi con il passaggio successivo.

Secondo Elizabeth Turtle (ricercatrice principale dell’APL) “Dragonfly è andato ben oltre un concetto sullo schermo di un computer – i componenti del lander del drone vengono costruiti mentre scienziati e ingegneri trasformano questa audace idea di esplorazione in realtà. Dalle camere bianche alle gallerie del vento, stiamo eseguendo test critici che ci stanno portando verso i nostri prossimi passi di sviluppo e dimostrando come Dragonfly si esibirà sulla e sopra la superficie di Titano”.

Gli ingegneri hanno dichiarato che sono stati effettuati test aerodinamici sui rotori (in metallo) di NASA Dragonfly e prove di durata del rivestimento in schiuma che servirà a isolare l’albero motore supportando temperature molto rigide (possono arrivare a -185°C). Sono in fase attiva di sviluppo anche gli strumenti, i sistemi di volo e i sistemi di comunicazione.

Per mettere alla prova i sottosistemi, un modello di prova dotato di sensori è stato inserito in una camera con un flusso di gas più pesante dell’aria terrestre per simulare l’atmosfera di Titano. Nel frattempo DraMS (uno spettrometro di massa presente a bordo del drone) ha superato una parte critica dello sviluppo. Il corpo di NASA Dragonfly è rivestito da uno strato di 7,6 cm di schiuma a base di Solimide).

Gli ingegneri di Lockheed Martin stanno sviluppando invece la copertura che proteggerà il drone durante l’ingresso nell’atmosfera di Titano. La struttura è stata costruita e sarà provata in condizioni critiche di carico e termiche così da dimostrare che sia in grado di resistere. Una fase di integrazione e test è programmata per gennaio 2026. Dopo il decollo, ci vorranno sei anni per raggiungere la luna di Saturno mentre la missione principale durerà tre anni.


Fonte: http://feeds.fotografidigitali.it/rss_fotografia.xml


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