Scoperto all’inizio di luglio con il nome provvisorio di A11pI3Z dal citizen scientist Filipp Romanov utilizzando i dati del sistema ATLAS (Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System), 3I/ATLAS, chiamata anche C/2025 N1 (ATLAS), è il terzo oggetto interstellare conosciuto dall’umanità dopo ‘Oumuamua e 2I/Borisov. Questo nuovo oggetto è una cometa che proviene dall’esterno del Sistema Solare e che lo attraverserà molto velocemente per poi uscirne e non farne più ritorno.
La cometa interstellare 3I/ATLAS si trova attualmente tra Giove e la fascia principale degli asteroidi a circa 465 milioni di chilometri dalla Terra ed è diretta verso l’orbita di Marte. Non c’è alcun pericolo per la Terra ma, anzi, viene considerata una importante occasione per conoscere questo genere di oggetti dei quali abbiamo ancora pochissimi dati a disposizione. Sicuramente nel corso del tempo sono stati diversi oggetti a entrare nel Sistema Solare e poi uscirne senza lasciare tracce e con nature differenti (comete, parti di pianeti o altro ancora). Per questo 3I/ATLAS è un’ottima possibilità per conoscere meglio questo genere di corpi e prepararsi per quelli che arriveranno.
L’immagine della cometa 3I/ATLAS e la nuova immagine di Gemini North
Come scritto, l’interesse intorno a questa cometa interstellare è tanto ma le sue dimensioni, la sua distanza e la sua velocità ne rendono difficile l’analisi (ma non impossibile). Il telescopio hawaiano Gemini North ha pubblicato negli scorsi giorni una nuova immagine della cometa 3I/ATLAS dove si può notare qualche dettaglio in più rispetto alle prime immagini rilasciate poco dopo la sua scoperta.
In particolare un team di astronomi guidato da Karen Meech ha impiegato il Multi-Object Spectrograph (GMOS-N) del telescopio Gemini North per acquisire un’immagine del nucleo della cometa circondato da una nube di gas e polveri che andrà via via ingrandendosi con l’avvicinarsi al Sole e quindi aumentando la sua temperatura. GMOS-N ha impiegato lunghezze d’onda nel visibile e nell’infrarosso assegnando colori differenti: 475 nm (blu), 630 nm (verde), 780 nm (arancione), 925 nm (rosso) e 1,01 μm (rosso).
Secondo le stime attuali (che potrebbero essere riviste in futuro) le dimensioni di 3I/ATLAS dovrebbe avere una dimensione di 20 chilometri di diametro ed è quindi molto più grande di ‘Oumuamua (che arrivava a 200 metri) ma anche di 2I/Borisov (inferiore a un chilometro). Proprio il fatto che sia più grande dei due oggetti precedenti la rende più semplice da osservare.
La traiettoria della cometa interstellare ha un’eccentricità di 6,2, dove 0 è un’orbita circolare mentre quando è 1 o superiore significa che l’oggetto arriva dall’esterno del Sistema Solare. A titolo di esempio ‘Oumuamua aveva un’eccentricità di 1,2 mentre 2I/Borisov ne aveva una di 3,6. Quindi 3I/ATLAS è decisamente differente dai precedenti oggetti interstellari da questo punto di vista.
La minima distanza dalla Terra verrà raggiunta il 19 dicembre 2025, quando sarà a 270 milioni di chilometri, per poi allontanarsi definitivamente. Il 30 ottobre 2025 invece sarà alla minima distanza dal Sole, a 210 milioni di chilometri toccando una velocità di circa 25 mila km/h. Tra alcuni anni sarà possibile avere nel Sistema Solare sonde spaziali pronte a inseguire questi oggetti interstellari per osservarli da vicino. Sarà uno sforzo tecnologico complesso in quanto si tratterà di oggetti che verranno rilevati con poco preavviso e che saranno piuttosto veloci. L’ESA punta a inserire una sonda spaziale in orbita intorno al punto Lagrange L2, ma attualmente si tratta solo di una proposta.