Ha visto nascere Vasco Rossi ma l’ha sempre seguito professionalmente da lontano. Non hanno mai legato. È Gaetano Curreri, storico leader degli Stadio e amico di entrambi, a svelare il rapporto tra il Blasco e il grande Lucio Dalla. Due leggende del pop e del rock emiliani e nazionali, vicini per ragioni anagrafiche, culturali e “storiche” ma stranamente lontani.
“Lucio disse: Questo spacca, potrebbe cantare anche l’elenco telefonico“, spiega Curreri a proposito del primo album di Rossi, Ma cosa vuoi che sia una canzone. Intervistato dal Fatto quotidiano, il cantante bolognese rivela qualche passaggio del suo libro autobiografico, Generazione di fenomeni. Quando gli Stadio diventarono di fatto la band di supporto di Lucio Dalla, Vasco, amico di Gaetano dai tempi di PuntoRadio, non la prese bene: “Mi diceva che ero un traditore, ma siamo ancora qui. Ero con lui davanti ai duecentomila di Modena Park”. La verità, spiega Curreri, è che “Lucio era geloso. Considerava gli Stadio come la sua vera famiglia. Trascorreva con noi anche le feste comandate, si sentiva solo. Quando si arrivò al punto di rottura veniva a spiarci in studio”. Il suo rapporto con Vasco? “Non è mai scattata la scintilla per un disco con loro due. Dalla studiava Rossi, tentava sempre di coinvolgerlo, ma l’altro si smarcava. Non sapendo più come fare, Lucio organizzò una cena a Zocca con Morandi, di cui Novella, la mamma di Vasco, era una grande fan. A tavola la buttò lì al Blasco: Perché non scrivi un libro di favole per bambini?. Figurarsi”.