Auricolari, marcia ingranata e via. David Cicchella, 39 anni, parla dalla sua macchina. Sta andando a Riccione per l’ennesima volta. Aprirà qui la terza “filiale” del Samsara Beach. Dopo il successo in Salento, a maggio 2016 Samsara ha conquistato pure Budva, località tra le più esclusive del Montenegro. Quelle di Cicchella non sono discoteche, sono “solo” spiagge aperte dal mattino al tramonto. Ma proprio per questo Samsara è ormai tra i marchi più importanti del divertimento italiano. E proprio come il Papeete per Milano Marittima, ha aiutato moltissimo la cittadina in cui è nato, Gallipoli, ormai divenuta una meta da sogno per ventenni e teenager italiani.
La prossima estate potrebbe essere quindi quella del rilancio di Riccione, un po’ in difficoltà negli ultimi anni per il turismo giovanile. Per chi vive al Centro Nord, la Riviera Romagnola è la meta ideale anche per un weekend, mentre Gallipoli resta lontana. “Purtroppo i collegamenti sono quelli che sono, in Salento. Tanti clienti pugliesi, però, potrebbero raggiungere Riccione per qualche giorno. Qui offrirò la mia spiaggia con i suoi servizi ad una clientela che finalmente potrebbe viverla più spesso”, spiega Cicchella. La formula del beach party estivo (e ormai pure invernale, si balla il 26 dicembre e l’1 gennaio) al Samsara vince perché punta su un divertimento per tutti, anti-crisi. L’ingresso è libero, ma chi ne ha voglia può farsi guardare e sentirsi al centro della scena proprio come in discoteca offrendo champagne agli amici.
Nel successo del Samsara sono poi fondamentali la musica, lo show, l’intrattenimento. Dj, performer e vocalist sono una squadra vincente. Ma a Gallipoli più in grande di così si può pensare? “I limiti demaniali e le difficoltà nei trasporti ci rendono poco internazionali. Riccione non ha un mare bello quanto quello di Gallipoli, in compenso ha dei servizi che qui ci sogniamo”, rincara. In Salento il settore turistico funziona, ma Gallipoli per Cicchella non è assolutamente l’Ibiza italiana: “È un paragone insensato: chi lo dice, non è mai stato in nessuna delle due località. Lì convivono tanti tipi di turismo, da quello più spicciolo a quello più sfrenato. Da noi poi il problema delle sostanze stupefacenti praticamente non esiste”. Con il Samsara Deluxe, a Budva, è andata meglio del previsto: “Il beach party non è nella loro cultura, il nostro obiettivo è far sì che esploda presto anche lì. Da quel punto di vista, mi ricorda Gallipoli 10 anni fa”.
In Montenegro si punta sui servizi, sul lusso, sulle famiglie, alzare il livello è stato un passo fondamentale: “Abbiamo un grosso ristorante e una piscina sulla spiaggia. Nel raggio di 30 chilometri trovi 50 hotel a 5 stelle, una decina di casinò, due aeroporti. A Gallipoli di hotel a 5 stelle ce n’è uno soltanto”. Insomma, al netto della enorme crescita, qualche intoppo in Salento resta: “Quelli di Gallipoli sono ottimi numeri, ma locali. Ci vorrebbero altri alberghi per crescere, per far sì che i prezzi delle stanze si abbassino. Chi volesse investire in quella direzione avrebbe il mio sostegno totale”. Mentre a un quarto Samsara, o a una catena da far gestire, proprio non ci pensa? “Sarà sempre solo mio. Va gestito con la mia testa, con le mie idee, che non si possono trasmettere. La vecchiaia mentale è l’unica cosa che temo”. Le nuove idee, per David, completano uno schema vitale: “Pensare al nuovo, e portare chi lavora con te nella stessa direzione, è importante per non fallire e non restare indietro. Sono giovane, il mare mi dà ancora una forza pazzesca”. Un’ultima battuta su i dj superstar che vorrebbe per un pomeriggio al Samsara: “Ho un ricordo bellissimo degli Swedish House Mafia. Le loro canzoni mi hanno regalato grandi momenti… Ma il dj che sogno sarebbe Calvin Harris. Purtroppo non verrebbe manco per 2 milioni di euro. Uno come lui ha bisogno di stadi interi”.