Christoph, ci sono persone che rifiutano di vedere le immagini contenute nel tuo libro War Porn. Perché?
Di fronte alle persone che non hanno il coraggio di vedere queste fotografie, critico prima di tutto me stesso. La ragione per cui questo libro non è stato pubblicato prima è che io per primo non ho mai aperto e selezionato queste fotografie. Molte immagini erano chiuse nei miei hard disk e non ricordavo nemmeno di averle scattate. Il mio cervello le aveva rimosse, e questa è stata una cosa buona, nel senso che ho potuto dormire la notte. Ma è stato anche pericoloso: se non le ricordavo io, nessun altro poteva vederle. La seconda critica è verso il mondo dell’editoria: le redazioni hanno sempre detto che queste immagini erano troppo forti, orribili, e non avrebbero potuto mostrarle ai loro lettori. Il terzo livello di critica è rivolta a tutti noi. Noi non guardiamo a queste immagini in modo naturale, non sono immagini a cui siamo…
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L’articolo Christoph Bangert: dentro War Porn c’è la fotografia che deumanizza proviene da Maledetti Fotografi.