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Il telescopio spaziale James Webb ha catturato una bellissima immagine della Nebulosa del Ragno Rosso

Come abbiamo avuto modo di scrivere in altre occasioni, il telescopio spaziale James Webb cattura diverse tipologie di immagini con diversi obiettivi (pur rimanendo uno strumento scientifico). Tra queste ci sono quelle che permettono di studiare la formazione di un satellite naturale intorno a un esopianeta o nane brune sfuggenti, oltre a immagini che sono decisamente suggestive dal punto di vista estetico e che possono far emozionare anche chi non segue il mondo dell’astronomia. Alcuni esempi sono Sagittario B2 o Pismis 24. Una delle ultime immagini di questo tipo catturata dal JWST è quella della Nebulosa del Ragno Rosso (conosciuta anche come NGC 6537).

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La Nebulosa del Ragno Rosso si trova a circa 1900 anni luce dalla Terra nella costellazione del Sagittario e offre la possibilità di studiare cosa accade in una nebulosa planetaria di questo tipo che si formano quando una stella simile al nostro Sole arriva alla fine della sua vita, diventa una gigante rossa per poi disperdere gli strati esterni nello Spazio (e lasciando solo il nucleo nudo). Si tratta di un fenomeno passeggero che può durare poche decine di migliaia di anni. Poco se si considera la concezione del tempo nello Spazio.

La Nebulosa del Ragno Rosso e il telescopio spaziale James Webb

Il JWST ha impiegato la sua Near-InfraRed Camera (NIRCam) e diversi filtri per catturare moltissimi dati e informazioni che poi sono stati inseriti all’interno dello studio dal titolo JWST/NIRCam Imaging of the Bipolar Planetary Nebula NGC 6537: The (Infra)red Spider, Revealed.

Nell’immagine rilasciata dal telescopio spaziale James Webb si può notare la stella centrale (che si può solo intravedere) circondata da quelle che sembrano essere delle “ragnatele” e che invece sono gas e polveri che si stanno disperdendo nello Spazio. La stella centrale è molto calda (circa 160 mila °C) e con alti livelli di emissioni che possono essere catturati da NIRCam nel vicino infrarosso.

La vista del telescopio spaziale Hubble

Intorno alla stella centrale c’è una zona ricca di polveri che orbitano intorno a essa in una struttura toroidale. Nonostante le potenzialità del telescopio spaziale James Webb non sappiamo se si tratti di una singola stella o di un sistema binario (piuttosto frequente nell’Universo). La presenza di una seconda stella potrebbe spiegare come mai la Nebulosa del Ragno Rosso (NGC 6537) abbia assunto questa conformazione.

Nelle zone periferiche, mostrati in blu, ci sono delle strutture gassose composte da idrogeno molecolare. Queste bolle di gas sono molto grandi e possono raggiungere dimensioni di 3 anni luce che si sono rigonfiate nel corso di diverse migliaia di anni. Tornando alla zona centrale, con una colorazione violacea, ci sono delle strutture che sono formate da atomi di ferro ionizzati legati a un getto che parte dalla stella e si disperde nel Cosmo e che colpisce il materiale emesso in precedenza.

Per l’immagine della Nebulosa del Ragno Rosso catturata dal telescopio spaziale James Webb sono stati impiegati i filtri con lunghezze d’onda a 1,64 μm, 2,12 μm, 3,56 μm e 4,05 μm assegnando i colori blu, ciano, arancione e rosso. I primi due mettono in risalto rispettivamente gli ioni di ferro e l’idrogeno molecolare. L’ESA ha reso disponibile anche l’immagine non compressa ad alta risoluzione da oltre 100 MB così da potersi perdere all’interno dei dettagli di questo quadro cosmico.


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